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Potatura alberi da frutto: quando, periodo, tecniche

In natura gli alberi da frutto crescono autonomamente, nello sforzo di garantire alle loro chiome lo sviluppo più idoneo. Tuttavia, l’intervento dell’uomo ha modificato questi meccanismi naturali, con la finalità di consentire a ogni pianta un’evoluzione sana e robusta, ma anche una produttiva fruttificazione.

Tra gli interventi più comuni c’è la potatura, un’attività indispensabile per la cura di alberi, piante e arbusti. Questa operazione porta numerosi benefici alle piante: quantità e qualità superiori di frutti nella successiva stagione di produzione.

La condizione per ottenere questi risultati è che l’intervento sia eseguito a regola d’arte ed effettuato con competenza e con l’impiego degli attrezzi adeguati. Scopriamo di più sulla potatura e sui suoi vantaggi, per esplorare poi i segreti e l’attrezzatura necessaria per attuare questo intervento al meglio.

 

Potatura degli alberi da frutto: il periodo migliore

Per quanto la potatura sia importante per preservare il benessere e stimolare la produttività delle piante, l’attività comporta in ogni caso uno stress ingente ed è generalmente opportuno occuparsene durante i periodi di riposo vegetativo, come l’inverno. Questo intervento, definito potatura secca, consente di contenere la perdita di linfa dai tagli, che possono rimarginarsi più velocemente con l’avvicinarsi della ripresa primaverile delle chiome. Potare durante i mesi invernali, evitando comunque quelli eccessivamente freddi, permette anche di limitare l’eventuale proliferazione di insetti o patogeni sulla pianta, preservandone così la salute.

Mentre alcune piante vengono potate già tra i mesi di dicembre e febbraio, marzo è il mese prescelto per la potatura di numerosi alberi da frutto, poiché si tratta del periodo che precede la fioritura primaverile. Prima di eseguirla, vanno comunque svolte attente valutazioni caso per caso, che tengano conto della posizione geografica, del tipo di piante e del clima.

Tra le piante solitamente potate nel periodo invernale (da dicembre a marzo) ci sono il melo, il pero e l’albicocco, ma anche il kiwi, il nocciolo, il susino, il pesco e le piante di agrumi.

 

Potare gli alberi da frutto in fiore: quando e perché farlo?

È bene ricordare che esiste anche una tipologia di potatura, detta potatura verde, che viene svolta in primavera inoltrata o in estate, ossia quando la pianta ha già iniziato la sua attività vegetativa. Oltre a eliminare rami secchi e parti non più produttive della chioma, questo tipo di intervento può servire a contenere lo sviluppo vegetativo delle piante e a regolarne efficacemente la crescita. Consente, infatti, di concentrare le loro risorse sui rami più produttivi e ottenere, così, una migliore resa fruttifera.

Inoltre, permette di esporre correttamente tutte le parti della chioma alla luce del sole, favorendo l’irraggiamento dei fiori e delle foglie. L’operazione garantisce una più omogenea distribuzione dei rami fruttiferi e ha effetti positivi anche sulla futura qualità dei frutti in termini di colore, pezzatura e sapore.

Nella potatura di primavera-estate possono essere coinvolti l’albicocco, il ciliegio, il pesco, il pero, il kiwi, il susino, le piante di agrumi, la vite e i frutti di bosco. Si tratta di un buon periodo per la potatura degli alberi da frutto che non sono stati potati in precedenza, sempre procedendo con interventi mirati, che rispettino la struttura della pianta e la sua attività vegetativa, già nel pieno del suo corso.

La potatura degli alberi da frutto in autunno

Alla fine dell’estate è possibile effettuare qualche intervento di potatura volto a eliminare i rami secchi e le parti improduttive o danneggiate della chioma, favorendo il benessere e la salute della pianta. Attorno al mese di ottobre si preferisce generalmente non effettuare operazioni di potatura, dato che gli alberi entrano nel loro periodo di riposo vegetativo.

È possibile comunque sfruttare l’autunno come periodo di potatura degli alberi da frutto per intervenire su alcune piante a foglia caduca, approfittando di un momento in cui la struttura della chioma risulta ben visibile. In ogni caso, se si decide di potare quando il clima va incontro a periodi di forte freddo e umidità, è importante effettuare tagli obliqui che non facciano ristagnare l’acqua sulle ferite e proteggerli con del mastice, per evitare infiltrazioni e favorirne la cicatrizzazione.

 

L’importanza delle operazioni di potatura sugli alberi da frutto

Il taglio dei rami di una pianta ha diversi obiettivi. In primis, mira a mantenere l’albero in piena salute, garantendo anche la sicurezza delle zone immediatamente sottostanti alla chioma attraverso l’eliminazione delle fronde secche o che possono cadere. Inoltre, la potatura ha il compito essenziale di massimizzare la resa produttiva della pianta, favorendone la fioritura e la successiva fruttificazione. Le piante da frutto vengono infatti potate con regolarità, per incoraggiare una produzione abbondante e costante nel tempo.

Alleggerire le fronde ottimizza anche la penetrazione di luce e aria all’interno dei rami, a tutto vantaggio del benessere della pianta, che sarà più ossigenata e più protetta da eventuali proliferazioni di parassiti, funghi o altri agenti patogeni. Una potatura corretta non solo migliora il risultato estetico della pianta, ma le conferisce anche più stabilità e robustezza, rendendola capace di resistere a condizioni meteorologiche avverse.

 

Potare gli alberi da frutto più giovani

Negli esemplari più giovani, l’operazione di potatura velocizza l’entrata in produzione della pianta e la aiuta a raggiungere quanto prima uno sviluppo strutturale favorevole alla fruttificazione.

Gli interventi effettuati nei primi anni di vita della pianta vengono anche detti potatura di formazione. Il loro obiettivo è quello di favorire una crescita omogenea, che sia esteticamente appagante e che, al contempo, permetta lo sviluppo di rami robusti e ben distanziati, capaci di produrre buone quantità di foglie, fiori e frutti.

Nei primi anni dopo l’impianto gli interventi sono dedicati anche a ottenere la forma di allevamento prescelta per gli alberi da frutto (un’operazione chiamata anche potatura di allevamento).

 

Potatura degli alberi da frutto vecchi

Negli alberi più maturi, invece, il taglio di rami, succhioni o polloni regola con efficacia l’equilibrio tra l’attività vegetativa e quella produttiva delle chiome, indirizzando la pianta verso una crescita uniforme. La potatura di produzione è proprio quella effettuata quando la pianta ha già raggiunto la sua età adulta e si propone di ridistribuire in maniera ottimale la linfa nelle parti più fruttifere dell’albero, ottenendo una resa superiore della raccolta e una migliore qualità del frutto in termini di dimensione e sapore.

È bene tenere in considerazione che gli alberi più vecchi sono più delicati e sopportano meno le operazioni di potatura. Sulle piante adulte è quindi opportuno eseguire solo interventi di potatura leggeri e piccoli tagli, che non rimuovano mai più i 1/3 del fogliame. In questo modo si evita di ridurre eccessivamente la produzione di sostanze vitali per la pianta e di lasciare sui rami ferite che un albero vecchio farebbe fatica a rimarginare.

 

Come potare gli alberi da frutto?

Un’adeguata operazione di potatura presuppone una profonda conoscenza delle piante su cui intervenire e delle tecniche per lavorare in piena sicurezza. Il taglio dei rami può, infatti, causare dannose ferite alla corteccia e, quando non eseguito correttamente, può compromettere la salute della pianta.

Gli interventi di potatura generalmente non dovrebbero eliminare più del 30% della vegetazione alla volta, in modo da preservare il bilanciamento energetico e non sottoporre l’albero a stimoli eccessivi. Inoltre, ogni potatura dovrebbe rispettare la fase di sviluppo della pianta e la sua età, ma anche il suo ciclo di produzione, le sue condizioni di salute e le sue capacità di difesa e di reazione.

 

Le tecniche di potatura

Sono numerose le tecniche di potatura che possono essere combinate per raggiungere risultati ottimali. Tra le più diffuse ci sono, ad esempio, il raccorciamento dei rami, che stimola la produzione vegetativa delle branche e l’emissione di nuovi getti, e la speronatura, ovvero un taglio di raccorciamento più consistente che lascia un ramo con solo 2 o 3 gemme (detto, appunto, sperone).

Ci sono poi anche la cimatura, ossia l’eliminazione del germoglio apicale di un ramo e la spollonatura, o asportazione dei polloni infruttiferi che sottraggono risorse ai germogli produttivi. Possono anche essere effettuati il diradamento dei rami, la curvatura degli stessi e  la scacchiatura, ovvero l’eliminazione dei germogli in eccesso. La capitozzatura, invece, è una tecnica ormai scomparsa, in quanto ritenuta eccessivamente drastica e stressante per le piante.

 

Gli attrezzi per potare gli alberi da frutto

Scegliere attrezzi professionali e di eccellente qualità è uno dei primi elementi per una potatura consapevole e rispettosa. L’uso di un’attrezzatura dagli elevati standard è il presupposto essenziale per operare nella massima sicurezza, sia per l’addetto che per la pianta stessa. L’attrezzatura basilare per una potatura efficace può cambiare in base alle piante su cui si lavora, ma è indispensabile, in ogni caso, dotarsi di attrezzi sempre ben affilati e con un livello di potenza adeguato al tipo di ramo da tagliare.

Tra gli strumenti essenziali per una buona potatura ci sono senza dubbio le forbici, i potatori a catena e i troncarami. All’interno del catalogo Campagnola sono presenti diverse tipologie di attrezzi, azionati da differenti fonti di alimentazione e progettati ognuno per un utilizzo specifico.

 

Potare gli alberi da frutto con le forbici Campagnola

Tra le nostre proposte puoi trovare un’ampia gamma di forbici pneumatiche e forbici elettriche con batterie plug-in agli ioni di litio. Ad accomunare le diverse proposte sono lame resistenti realizzate in acciaio forgiato, capaci di eseguire tagli netti senza sbavature e di evitare pericolosi danni alla corteccia. Scegliendo tra le diverse versioni presenti a catalogo è sempre possibile reperire l’attrezzo con l’apertura delle lame e la potenza di taglio proporzionata alle piante da potare.

Inoltre, l’impiego di tecnopolimeri in fibra di carbonio rende gli attrezzi Campagnola estremamente leggeri, in grado quindi di adattarsi a ogni tipo di intervento e di garantire una sensibile riduzione della fatica dell’operatore, anche quando questo si trova a lavorare su ampi terreni o su impianti particolari. Sia le versioni elettriche, sia quelle pneumatiche presentano, inoltre, una buona maneggevolezza e un’ergonomia attentamente studiata per favorire una facile impugnatura.

L’assenza di vibrazioni e contraccolpi sui modelli pneumatici rende meno stressante il lavoro dell’operatore e riduce i disturbi tipici delle lunghe sessioni di potatura. I modelli elettrici plug-in, invece, godono di dettagli tecnologici avanzati, come il double click o il cavo con batteria in cintura, essenziale per alleggerire ulteriormente l’attrezzo e minimizzare la fatica dell’operatore.

Da segnalare anche la compatibilità delle forbici da potatura Campagnola con asta di prolunga telescopica, che consente di raggiungere qualsiasi punto della chioma, lavorando da terra in piena sicurezza.

I potatori a catena di Campagnola


I potatori a catena Campagnola, disponibili sia nella versione pneumatica che nella versione elettrica, hanno una velocità di taglio in grado di garantire operazioni produttive e tagli netti, eseguiti nel pieno rispetto della salute dell’albero. Oltre a essere leggeri e silenziosi, sono ben bilanciati nella distribuzione del peso e permettono all’operatore di completare le sue sessioni di lavoro senza eccessivo affaticamento di braccia, spalle, collo o schiena.

A caratterizzare i potatori a catena di Campagnola sono anche i più efficaci sistemi di sicurezza, l’assenza di vibrazioni e la disponibilità di alcuni modelli su asta di prolunga telescopica, in modo da sfruttare la loro potenza anche per potature su rami alti.

I potatori a catena del nostro catalogo sono dimensionati per adattarsi ognuno alle caratteristiche peculiari delle diverse piante e, grazie alle loro diverse fonti di alimentazione, riescono a soddisfare le esigenze di qualunque professionista o appassionato del settore. I modelli elettrici plug-in, ad esempio, consentono di godere della più ampia libertà di movimento, mentre gli attrezzi con batteria spalleggiata consentono un’eccezionale autonomia di lavoro. I modelli pneumatici assicurano, poi, prestazioni adeguate a chi necessita di effettuare operazioni intensive sugli alberi da frutto.

A completare la gamma di attrezzi di Campagnola ci sono anche attrezzi manuali, come forbici, troncarami, tagliasiepi e segacci, che forniscono un supporto pratico per le finiture o nelle situazioni in cui è richiesta un’azione manuale.

Se sei alla ricerca dell’attrezzo perfetto per completare le tue operazioni di potatura annuali, scegli  quello più adatto alle tue necessità tra le soluzioni della PROFESSIONAL Line e della GREEN Line di Campagnola!

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